La strada era stata interdetta nel 2018 a causa di un cedimento. Di Giacomo: “Non vogliamo che sia più un’arteria di attraversamento, puntiamo invece a riqualificarla”
Chiusa nel 2018 per il rischio di una voragine, via del Mandrione resta tutt’ora interdetta alla circolazione veicolare che non sia quella dei residenti. Questa volta però, fanno sapere dal municipio VII, non perché i lavori previsti non siano stati realizzati. Ma perché, nel frattempo, è maturata l’intenzione di valorizzare quella strada.
La decisione del municipio
“Non può più essere una strada carrabile a scorrimento veloce, com’era in passato, perché via del Mandrione è inserita in un’area d’importanza archeologica che va preservata e rilanciata” ha spiegato l’assessora ai lavori pubblici del municipio VII Antonella Di Giacomo “i lavori che ne avevano causato la chiusura sono terminati, però è stata una scelta nostra quella di non riaprirla al transito veicolare”.
Perchè era stata chiusa
Per circa tre anni via del Mandrione, tra il 2018 ed il 2021, è rimasta in attesa dell’avvio degli interventi finalizzati a superare il “rischio voragini”. La decisione di transennare l’accesso, all’altezza di Porta Furba, era maturata per “il cedimento del solaio di una cavità presente sotto la strada” aveva spiegato l’allora assessore municipale Salvatore Vivace. Successive indagini, mostrarono l’esistenza di un vasto sistema caveale che, conseguentemente, ha reso necessario un intervento non gestibile con le sole risorse dell’ente di prossimità. La strada, inizialmente chiusa per decisione dei dipartimenti e della polizia locale, rimane oggi off limits per decisione del municipio.
I fondi per la valorizzazione
“C’è un progetto di rilancio già finanziato con 7 milioni di euro – ha fatto sapere l’assessora Di Giacomo – prevede delle pedonalizzazioni e dei percorsi ciclabili. Al momento il progetto non è ancora partito perché occorre prima risolvere un problema fognario, legato allo smaltimento delle acque chiare. Risolto quello, possiamo partire con la valorizzazione della strada che, ripero, è inserita in un contesto di pregio”per la presenza dell’Acquedotto Felice. E proprio dall’antico Acquedotto il municipio ha recentemente provveduto alla demolizione di un manufatto abusivo, un’abitazione, ed alla bonifica della vicina area verde, utilizzata come discarica.
Dalle baracche alla riqualificazione
“Sono stati rimossi circa 30 tonnellate di rifiuti che si erano accumulati nei decenni” ha spiegato l’assessora all’ambiente Estella Marino “finito l’intervento di bonifica, d’accordo con la Sovrintendenza capitolina, abbiamo temporaneamente murato le due arcate per evitare occupazioni e nuovi sversamenti, ma è intenzione del municipi realizzare un passaggio pedonale che consenta l’attraversamento in sicurezza della strada. E’ un punto diverso da quello che è stato interdetto alla circolazione, ma s’inserisce sempre nell’intenzione, dell’ente di prossimità, di valorizzare una strada che, nel dopoguerra, ospitava una diffusa baraccopoli.
L’intenzione di rilanciare la via era stata già promessa dalla precedente amministrazione, che aveva dichiarato la volontà di farne “un’infrastruttura turistico culturale” con alberi, piazzette e ciclabili. In uno spazio del genere, le auto che non siano dei soli residenti, non troveranno posto. Ed è per questo che, all’ingresso da Porta Furba, restano le transenne.