I confini sconfinati di Alfredo Pirri, evasioni di colore e luce

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“NO BORDERS.  I CONFINI SONO FATTI PER ESSERE ATTRAVERSATI”

Questo il tema del Roma Jazz Festival 2019, dal 1 novembre al 1 dicembre 2019 all’Auditorium Parco della Musica.

In questa occasione viene presentata in anteprima l’opera di Alfredo Pirri Compagni e Angeli, un omaggio ad Antonio Gramsci, che poi viaggerà nei luoghi simbolo del pensatore, filosofo e politico, tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia.

 

«L’ottimismo della volontà, oltre al pessimismo dell’intelligenza, caratterizza il pensiero di Gramsci: non una volontà da superuomo ma bensì temperata dal Mar Mediterraneo, dal senso di comunità e di fiducia, la stessa fiducia reciproca tra istituzioni, imprese, e tutte le persone che hanno contribuito con il loro lavoro alla realizzazione dell’opera».

Così l’artista, Alfredo Pirri, a dialogo con i partner del progetto a conclusione del vernissage. «Ringrazio tutti coloro che hanno voluto avvicinarsi a quest’opera».

 

L’illustre Alfredo Pirri è stato promotore e fondatore assieme ad altri del nostro Comitato di Quartiere Casilina Vecchia / Mandrione, per noi è un orgoglio e un punto di riferimento. La nostra piccola delegazione al vernissage, quindi, non solo ha voluto avvicinarsi: noi siamo entrati nell’istallazione della Cavea, per guardarla da vicino, quasi a poter afferrare le piume fluttuanti nel vetro trasparente e colorato. Piume d’angelo imprigionate in una gabbia splendente, da cui noi entriamo e usciamo liberamente, con fiducia e senza confini, alla scoperta della galleria fatta di lastre di vetro colorato che a ogni passo cambiano sfumatura perché si sovrappongono ad altre pareti ialine di altri colori. Fuori e dentro, est e ovest, nord, sud, cambiano i suoni, le vibrazioni della musica e dello spettro luminoso.

Sono gli stessi colori che si spandono nelle pitture della Mostra dei disegni all’Auditorium Arte, e sembrano non voler rispettare le sottili grate che forse vorrebbero tenerli imbrigliati, si fanno liquidi per sfuggire alle geometrie.

Difficile non pensare a Gramsci e all’esperienza del carcere, e al fatto che però le idee non hanno gabbie, non hanno confini, e fuggono libere e colorate.

Alcuni degli studi e i bozzetti d’opera che completano la Mostra sono presentati su quaderni incorniciati. Quaderni a cui pensiamo quando vediamo, in un angolo della sala, adagiate su un tavolino, le tavole delle copertine dei “Quaderni dal carcere” e le riviste ritrovate, in anastatica.

Abbiamo attraversato molti confini con Pirri e il suo lavoro, siamo stati a Tirana e a Turi, in Puglia, siamo evasi da un regime dittatoriale, fuggiti tra le sbarre di una prigione e ci siamo trovati liberi, in un arcobaleno di luce, ognuno con un angelo accanto.

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I confini sconfinati di Alfredo Pirri, evasioni di colore e luceultima modifica: 2019-11-07T17:39:19+01:00da mandrione1
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